CONFERENZA CINA-BIZANTIO

COMMUNICATO STAMPA

L’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia ha organizzato, insieme all’Università di Pechino, un Convegno Scientifico Internazionale dal titolo “Bisanzio e Cina: Relazioni e Paralleli”. La conferenza internazionale si è tenuta a Mistra, il 2 e 3 ottobre 2021.

Le tematiche del convegno hanno toccato l’ampia problematica riguardante i diversi dimensioni delle relazioni bizantino-cinesi nel longue durée, che sta acquisendo un interesse crescente sia con le testimonianze archeologiche che vengono alla luce, che con la sempre crescente presenza dell’Eurasia nella scena geopolitica. Relazioni commerciali, missioni religiose, scambi culturali, ricerche spirituali e cultura materiale, dimostrano che Bisanzio fu il ponte tra i popoli dell’Eurasia e il mondo occidentale, avviando politiche di cooperazione e competizione, innovando in molti campi, rispondendo dinamicamente alla geografia e alle diversi riferimenti culturali.

Il relatore principale, il prof. Filippo Ronconi, ha presentato un panorama delle ricerche e della letteratura che si sono formate intorno ai rapporti bizantino-cinesi negli ultimi due decenni del XX e XXI secolo, nonché le tendenze della produzione scientifica nel presente secolo. Studi comparativi, studi su migrazione e clima, studi transfrontalieri, guidano la comunità accademica internazionale. Fino a poco tempo fa, i pregiudizi si riflettevano nella terminologia ma anche nelle reciproche percezioni l’uno dell’altro, piuttosto che allontanavano che consentissero l’avvicinamento tra l’Occidente e l’Estremo Oriente. Tuttavia, il futuro è positivo se si tiene conto della rapida crescita dell’interesse e delle pubblicazioni su Bisanzio in Cina e dell’elaborazione di programmi su questo argomento in questo momento.

La conferenza ha già sviluppato due temi che fanno parte degli studi comparativi. La dichiarazione congiunta del prof. Vassileios Koukoussas e Michael Chytiroglou, sull’ideologia imperiale degli stati medievali di Bisanzio e della Cina, nonché l’annuncio del prof. Stefanos Kordosis, sullo sviluppo di un ambiente interpretativo attorno al concetto di Cesare/Khan.

Nello stesso orizzonte interpretativo e di fronte alle ultime scoperte archeologiche in Cina riguardanti la circolazione delle monete bizantine, la prof. Guo Yunyan ha presentato la problematica della loro classificazione cronologica e la portata del loro utilizzo. Questo problema è stato accompagnato da reperti simili, questa volta monete cinesi della dinastia Tang, rinvenute a Corinto risalenti al XIII secolo.

Il prof. Pang Guoqing ha parlato dello studio dei flussi migratori durante il Medioevo, dall’Estremo Oriente a Bisanzio. Nello specifico, ha analizzato le statistiche della crisi demografica che ha colpito Bisanzio dal VII al IX secolo e le misure adottate da quest’ultima per far fronte a tale crisi.

La dott.ssa Katerina B. Korrè, docente di Storia Medievale Europea e il prof. Christos Arambatzis hanno posto le principali domande di ricerca sull’impatto delle relazioni bizantino-cinesi in Occidente e in particolare nelle città navali italiane. Descrivevano la rete commerciale che si era creata tra i due imperi per aggirare il fattore arabo e cercavano di rispondere alla domanda sul ruolo dei nestoriani siriani da un lato nei processi di riavvicinamento dei due imperi e dall’altro nello sviluppo del commercio della seta. La posizione dei Nestoriani nell’Impero Persiano dei Sassanidi fu delineata dal prof. Ioannis Panagiotopoulos nel VI secolo. Questa sezione è stata chiusa dal prof. Lin Lijuan, con un’importantissima presentazione di un manoscritto, che era la versione siriana della leggenda di San Giorgio, ritrovata nella zona di Turfan.

Nell’interessantissimo campo delle innovazioni tecnologiche cinesi, il supp. La dott.nda Minqi Chu, ha presentato un’opera originale per la produzione di carta e manoscritti a Bisanzio utilizzando elementi di codici bizantini. Basandosi su manoscritti bizantini dell’XI secolo ma anche su fonti cinesi dell’epoca, il Dr. Frederic Lauritzen ha cercato di ricostruire l’ambiente delle ambasciate cinesi alla corte bizantina e la presenza in esse di Michele Psello, personalità molto importante. Il lavoro della conferenza è stato completato con lo sviluppo di un roadmap per gli studi bizantino-cinesi con un’impronta futura, da parte del prof. emeritus Michael Kordosis.

La Conferenza Internazionale è stata un passo maturo e costante per la promozione della cooperazione accademica greco-cinese e ha posto le basi per l’ulteriore dialogo scientifico sui temi sviluppati.