Storia della Comunità Orthodossa

  • 14531453La caduta di Costantinopoli

    La maggior parte della popolazione greca arrivò a Venezia dopo la caduta del 1453. Persone di ogni ceto sociale, individualmente o con le loro famiglie, cercarono rifugio a Venezia seguendo mentalmente i sentimenti di vicinanza culturale espressi nel detto del cardinale Bessarione che Venezia è come un’altro Bisanzio. Il numero dei profughi era tale che secondo alcuni resoconti - anche se un po’ eccessivi - ammontava a 4.000 persone nel 1479. La necessità di sopravvivenza e sicurezza ma anche la libera pratica del culto cristiano ortodosso erano i criteri di preferenza dei Greci, che avevano già vissuto fianco a fianco con i Veneziani nelle loro pοssessioni e nella stessa Costantinopoli, dove esisteva per secoli una prospera colonia veneziana.
    I Greci cercarono di soddisfare le stesse esigenze non appena si stabilirono a Venezia, città che ovviamente seguiva la dottrina Latina. Fin dall’inizio furono considerati uniti, perché dopo il Consiglio di Ferrara - Firenze (1438-1439), l’unione delle due chiese e la sottomissione della Chiesa ortodossa alla Chiesa cattolica romana si ritenevano raggiunte. In questo senso, l’amministrazione veneziana non consentiva la presenza di sacerdoti ortodossi, che erano considerati scismatici e i cui servizi si svolgevano segretamente nelle case private dei Greci a Venezia.

  • 18 Giugno 145618 Giugno 1456

    Ci sono stati alcuni casi in cui questa politica conservativa sembrava piegarsi. Ad esempio, il 18 giugno 1456, il Senato veneziano concesse il permesso per la erezione di una chiesa greco-ortodossa. Tuttavia, l’anno successivo la licenza è stata revocata dal Consiglio dei Dieci. I Greci furono costretti a celebrare le messe, secondo il rito greco, nella cappella della chiesa di San Biagio situata nel sestiere di Castello. Gli sforzi  dei Greci per l’acquisizione di una chiesa ortodossa, realizzati cercando di sfruttare eventuali contraddizioni tra la Santa Sede e il Patriarca di Venezia, continuarono negli anni successivi, ma senza alcun risultato. Per questo decisero di svoltare in un’altra direzione, abbandonando temporaneamente la questione della chiesa.
  • 28 Novembre 149828 Novembre 1498

    Il 28 novembre 1498 hanno presentato una domanda al Consiglio dei Dieci, chiedendo l’istituzione della Confraternita dei Greci Ortodossi o della nazione greca, cioè a scuola. San Nicolὸ sarebbe il santo patron della nazione avendo sede nella chiesa di San Biasio. Tale richiesta fu accolta lo stesso giorno e lo Statuto della Confraternita (Mariegola) fu presto presentato alle autorità veneziane. I membri della Confraternita hanno eletto il Consiglio di Amministrazione (Banca); tale mandato può essere rinnovato annualmente. Il Consiglio era composto dal presidente (gastaldo), dal vicepresidente (vicario), dal segretario (segretario) e da dodici membri (decani). Successivamente furono create le cariche di governatori (governatori), sindaci (sindici), nonché un organo collegiale di venti persone, che fungeva da organo sussidiario (Zonta). Le risorse della Confraternita provenivano da contributi dei membri, commissione di registrazione, raccolte fondi, donazioni e lasciti. In casi di particolare necessità sono stati previsti anche contributi straordinari, nonché tassazione selettiva pagata dalle navi di proprietà greca, che arrivavano a Venezia.
  • 4 Ottobre 15114 Ottobre 1511

    All’inizio del XVI secolo, la Confraternita greca riprese il problema della costruzione di una propria chiesa. A questo scopo si adoperarono i mercenari Greci (Stradioti), che prestarono servizio nell’esercito veneziano su vari fronti e furono molto stimati dallo Stato. Il 4 ottobre 1511 gli stradioti presentarono al Consiglio dei Dieci una richiesta di autorizzazione per l’acquisto di un appezzamento di terreno su cui edificare una chiesa del loro patrono San Giorgio.

  • 30 Aprile 151430 Aprile 1514

    Infatti, il 30 aprile 1514, la loro richiesta fu accolta. Successivamente i Greci riuscirono ad avere a loro favore due bolle papali. Con la prima di queste bolle, emessa da papa Leone IV, ricevettero il permesso di costruire una chiesa insieme ad un cimitero; con la seconda, papa Clemente VII concesse loro il privilegio di non essere soggetti alla giurisdizione del Patriarca di Venezia.
  • 1536- 15771536- 1577La costruzione della chiesa

    La costruzione della chiesa iniziò nel 1536 e l’opera fu completata nel 1577. Nello stesso anno Gabriele Severo si stabilì a Venezia, come primo metropolita ortodosso di Filadelfia. Aveva servito dal 1573 a Venezia come parroco. Si recò poi a Costantinopoli, dove fu ordinato metropolita di Filadelfia in Asia Minore e da lì trasferito a Venezia con lo stesso titolo, con l’approvazione del Patriarca Ecumenico. Il metropolita di Filadelfia è d’ora in poi intitolato "superiore ed esarca di tutta Lidia".
    Il contributo di Severo all’ellenismo di Venezia fu decisivo. Uomo di rara intelligenza, cultura e prestigio, riuscì a colmare le differenze non solo all’interno della Confraternita ma anche tra i Greci e lo Stato veneziano. Mantenne contatti con importanti personalità della città, come il sacerdote e giureconsulto dello stato veneziano fra Paolo Sarpi, che spesso intervenne a favore degli ortodossi bloccando i piani della Santa Sede.
    Le opere di beneficienza e di carità erano lo scopo della scuola greca, che infatti si rivelò molto più flessibile. La Confraternita salvò l’identità greco-ortodossa e fornì una rete di sicurezza per quei Greci che da allora si erano rifugiati in città, espulsi dalla loro patria a causa degli Ottomani. Nel 1593, nell’ambito della Confraternita, era stata istituita una scuola di lettere greche e latine, per la quale la Confraternita riceveva annualmente aiuto finanziaro dallo stato veneziano. Nel 1599 fu fondato un convento di suore greche, che operò fino al 1829.

  • 19651965L'eredità di Tommaso Flangini

    Dal 1665 in poi, per eredità dell’avvocato e mercante Tommaso Flangini, fu fondato un istituto educativo superiore per studenti greci. Secondo la volontà di Flangini, borse di studio sono state assegnate a bambini greci di età compresa tra 12 e 16 anni per studi che duravano sei anni. Le corsi insegnati includevano scienze umane, retorica, filosofia e logica, teologia, matematica e geografia. Dopo la laurea, gli studenti aveveano potuto proseguire gli studi presso l’Università di Padova.
    Dalla stessa eredità di Tommaso Flangini fu istituito un ospedale per la cura sia dei bisognosi greci abitanti di Venezia, sia dei marinai che navigavano verso il porto della città. L’ospedale aveva sede nel palazzo della Scoletta, accanto alla chiesa di San Giorgio, e continuò a funzionare fino al 1797, quando, a causa del congelamento dei capitali della Confraternita nella Zecca, si trovava ad operare al di sotto delle proprie potenzialità. A metà del XIX secolo, un nuovo lascito, quello dell’ortodosso inglese George Edward Pickering, venne a dare un nuovo impulso all’attività dell’ospedale. Quest’ultimo è stato chiamato Flangini-Pickering Hospital, in questo modo per onorare sia il fondatore che il filantropo benefattore. L’ospedale prestava servizi fino all’inizio del XX secolo.

  • La metropoli di Filadelfia

    Un altro asse di coesione nel mondo della comunità greca a Venezia è stata la arcidiocesi di Filadelfia. Dal primo metropolita Gabriele Severo (1577-1616) fino alla caduta di Venezia (1797) officiavano e prestavano servizio i seguenti arcivescovi di Filadelfia: Teofani Xenaki (1617-1632), Nicodimo Metaxa (1632-1635), Athanasio Valeriano (1635-1656), Meletio Chortatsi (1657-1677), Metodio Moroni (1677-1679), Gerasimo Vlacho (1679-1685), Meletio Tipaldo (1685-1713), Gregorio Fatsea (1762-1768), Nichiforo Mormori (1768-1772), Nichiforo Teotochi (1772-1775) e Sofronio Koutouvali (1780-1790). Il successore di Koutouvali, Gerasimo Zigoura, poiché la sua elezione ad acivescovo non era stata approvata dal Patriarcato Ecumenico, servì la chiesa per trent’anni come l’unico metropolitan solo eletto (1790-1820).
  • Pubblicazioni greche

    Venezia è stata la culla dell’editoria greca dal XV secolo: i primi caratteri tipografici greci furono creati nelle botteghe italiane, furono fondate case editrici greche e una varietà di pubblicazioni furono distribuite in Europa e nelle regioni greche occupate dagli ottomani. Nei due secoli prima della Rivoluzione, l’attività editoriale raggiunse l’apice. Ai primi posti sono le aziende editoriali e le stamperie degli Epiroti, come dei fratelli Gliki, di Saro e Teodosiou; alcune di quali aziende comerciali greche risultano di lunghissima vita.
  • 17971797La caduta di Venezia

    La Confraternita greca di Venezia seguì la sorte della Serenissima. L’occupazione francese (1797) inflisse un duro colpo ad entrambe: i depositi bancari e gli oggetti di valore della Confraternita furono confiscati dall’amministrazione francese. Molti dei membri della Confraternita erano costretti di lasciare Venezia, alla ricerca di nuove attività commerciali ed erano stabiliti in altre città italiane (principalmente a Trieste) perfino in Grecia. Alla fine della Seconda Guerra mondiale, la Comunità greca contava solo trenta membri. Tuttavia, mantenne importanti beni mobili e immobili, che trasferì, alle condizioni stabilite, per la fondazione dell’Istituto Ellenico di Venezia, a metà del XX secolo.